Interviste

Interviste (2)

Martedì, 17 Settembre 2013 09:33

Intervista di Isabella Chiari

1. Quando lei affronta un nuovo brano di autore di cui non abbia suonato altre cose, in che modo si avvicina al testo e allo stile?

E' difficile che dopo 50 anni che suono la chitarra trovi un autore del tutto sconosciuto a meno che non sia contemporaneo
In questo caso lo vado a conoscere.
Penso comunque che quando si e' in grado di analizzare un brano e si conosce il linguaggio del periodo questo deve essere sufficiente per la propria interpretazione.
Ulteriori "immersioni nella temperie culturale", conoscenza della letteratura o storia relative all'autore ecc. possono essere utili, ma ho osservato che servono piu' che altro a rassicurare l'interprete.
Una partitura dovrebbe parlare da se' e quando ha bisogno di molte spiegazioni, in genere significa che non e' un gran che.

Come possiamo sapere se abbiamo compreso il senso di una musica?
Dall'emozione che ci procura.
E' un criterio soggettivo, eppure è l'unico che funziona veramente.
Maurizio Pollini

2. Il suo repertorio spazia anche in generi più lontani dalla tradizione classica. Sulla base di quali stimoli sceglie la musica che suona?

Suono musiche che, appunto, mi procurano emozioni e di cui quindi sento di comprenderne il senso a modo mio.

3. Le esperienze culturali e personali in che modo incidono nelle scelte musicali e di repertorio?

Ho vissuto gli anni 60 e 70 nella musica di avanguardia pop e poi nella avanguardia "classica" e certamente questo mi ha "segnato".
Lavorando con grandi talenti, colti e incolti ho imparato che la Musica, qualsiasi genere sia, e' buona se e' fatta con solido artigianato e se riesce a creare impatto emotivo.
Questo concetto semplice era chiarissimo per gli artisti pop cosi' come era chiaro per gli artisti del rinascimento. Ho scoperto che non e' cosi' chiaro per alcuni "classici."

4. Lei ha suonato anche in formazione con altri strumentisti. Quali sono gli aspetti del suonare insieme che, /secondo lei, formano maggiormente un musicista?

Imparare a permeare lo spazio di altri musicisti, assecondare la loro intenzione quando si accompagna e imporre il proprio fraseggio quando si e' solisti

5. Che cosa significa per lei il "rispetto del testo"?

Suonare quello che sta scritto consapevoli dell'autore e del linguaggio usato.
Credo che l'importante sia trovare e comunicare il senso del pezzo.
Quanto sia consentito cambiare una legatura o un segno dipende dalla situazione. Un buon interprete deve anche sapersi prendere qualche responsabilita'.

6. Qual è la lezione più importante che ha imparato dai suoi maestri?

Ghiglia diceva, parafrasando Castaneda, che "bisogna seguire le strade che hanno un cuore".
Intendeva dire che quando si interpreta un brano si deve trovare il senso di ogni sua frase e restituirlo nella interpretazione

7. Qual è la lezione che lei impartisce e che considera più formativa?

Insegno ai miei allievi a coltivare e difendere i loro gusti personali e a distinguere tra fatti e opinioni

8. In che modo si bilanciano creatività e disciplina nella vita di un musicista?

In un interprete classico (ma forse in ogni artista) sono necessarie entrambe. La disciplina e' necessaria per poter realizzare tecnicamente le proprie idee. Le idee derivano dalla creativita'.
Ogni artista è diverso

9. Che cos'è un metodo per un musicista? Che cos'è il metodo per lei?

Credo che per metodo si intenda l' insieme di criteri che si usano per avvicinarsi a un pezzo e prepararlo.
Se intendevi questo, ho scritto un articolo su questo argomento una ventina di anni fa
Credo che l'arte sia l'attivita' piu' individualistica che esista e che i tipi di approccio e i punti di vista sono tanti quanti gli artisti

10. Per chi suona il musicista?

Per gli esseri umani

11. Esiste un insieme di pratiche quotidiane che servono a mantenere la tecnica funzionale?

Questo e' veramente individuale. non esiste una ricetta per tutti

12. Che cosa, secondo lei, distingue davvero un musicista da un altro?

Il tipo di carisma e la proporzione tra controllo e liberta' espressiva

13. Che cosa significa avere una idea musicale?

Armstrong a una giornalista che gli chiese che cosa era lo swing rispose cosi': " Honey, if you got to ask...you'll never know"
Scherzo. Significa cogliere un significato in un brano, sviluppare una propria "visione" del pezzo.

14. Qual è l'apporto dell'interprete?

Proprio questa visione

15. Si può imparare a diventare un "interprete"?
Come si impara a diventare attori. E' lo stesso mestiere.

16. Qual è il difetto tecnico più comune che trova negli studenti di chitarra?

Trovo che ci sia una quantita' di giovani che hanno le articolazioni delle dita deboli: la falange centrale cede e questo diventa un guaio.

17. Secondo lei, in che modo un allievo di chitarra, dovrebbe organizzare lo studio quotidiano?

Anche questo dipende dal tipo di persona, non vedo ricette uniche.
Devo dirti sinceramente che su problemi di tecnica, studio e metodo, posso attingere poco dalla mia esperienza personale perche' io non ho mai studiato la tecnica (eccetto quando avevo 5 anni), non ho mai usato il metronomo e da studente non ho mai applicato nessun metodo.
All' epoca ero assolutamente indisciplinato, MA suonavo tutto il giorno, tutti i giorni, leggevo moltissima musica, suonavo con altri musicisti, frequentavo persone geniali e improvvisavo.
Ho imparato da tempo che quello che vale per me non vale per gli altri e cerco di aiutare i miei allievi facendoli lavorare secondo il tipo di problemi che hanno e proteggendo il loro talento.

18. Che cosa è, per lei, la memoria musicale?

Ce ne sono almeno tre: ricordarsi "come fa" il pezzo (poterlo cantare nella mente), ricordare la sequenza dei movimenti delle dita e ricordare le note scritte (essere in grado di riscrivere il pezzo)

19. Quanto è importante il carisma nella carriera musicale?
Il carisma e' molto importante per qualsiasi artista performante, ma la carriera dipende da PR e marketing

20. Qual è il suo modo per rendere la tecnica "silenziosa", ossia per rendere il momento tecnico secondario rispetto a quello musicale (dato che per alcuni la tecnica risulta nell'esibizione di tecniche ginniche circensi)?

Facile: basta suonare con l'intenzione di creare quella visione del pezzo di cui ho parlato prima.

21. Quali sono le sue fonti di ispirazione di arricchimento, oltre la musica?

Lo studio della filosofia di Scientology

È possibile che la musica si nutra solo di se stessa?

Sembra strano ma penso di si. Ho conosciuto dei musicisti fantastici che al di fuori della musica non sapevano articolare un pensiero.
Ho conosciuto musicisti coltissimi incapaci di creare alcunche' di emozionante o bambini (!) capaci di creare fraseggi incantevoli...
Si direbbe che la capacita' artistica sia una qualità spirituale.

22. Ci sono esercizi o studi tecnici che lei pratica personalmente tutti i giorni?

No

23. Come sceglie le chitarre con cui suona? Quali sono le caratteristiche che lei privilegia?

Devo sentirmi comodo e lo strumento deve essere sensibile al tocco.
Mi piace usare sfumature timbriche e dinamiche quando suono quindi non mi piacciono le chitarre che sembrano pianoforti.

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